domenica 20 settembre 2015

Luce infinita


Tardo a spegnere la luce. Non che qualche opera rimasta ancora incompiuta la richieda. Le attività del giorno si sono esaurite, se escludo quelle procrastinabili domani, e quest'ultima lampadina rimasta accesa in tarda notte si accosta in perfetta simbiosi al barlume di idee che, in maniera subdola, si annida nella mente. Non sarà certo il silenzio a prestar loro la chiave di lettura, almeno no stanotte. Nemmeno il grigio soffitto è disposto a svelare le arcane soluzioni, poiché rimane inanimato, malgrado abbia le sembianze di uno schermo idoneo a riprodurre immagini. La luce rimane accesa come un lumino, appropriato per purificare le congetture viziate da patogeni fuorvianti. Ma in tutto questo traspare un aura di magia, la consapevolezza di esserci, di essere in grado di colmare le incertezze, la capacità di escogitare i rimedi, la tolleranza di saper aspettare i nuovi risvolti, l'imprevedibilità della sorte futura, e l'ottimismo che non vuole abbandonare l'anima.
Questa fioca luce è in grado di illuminare l'universo. Un universo infinito. Il mio universo.

sabato 19 settembre 2015

La ragione di un senso

Non é facile dare un senso ad ogni giorno che passa. Non sempre si trova una ragione alla combinazione di fatti e persone che costruisce la vita, malgrado il nostro dissenzo. Per quanto si possa divergere dalla qualità dei contenuti di una giornata, trascorsa doverosamente in prima linea, ci viene negata l'opzione di una scelta. E allora non ci resta che archiviare un giorno da dimenticare nello sprofondo di un cassetto, sul quale affrettarsi di sovrapporre giornate straordonarie e brillanti. Perché è solo questione di tempo, e il senso della vita ritornerà a brillare nella nostra ragione.

giovedì 17 settembre 2015

Retrogusto


La vidi ch'era ancora lontana da me, e la riconobbi subito, anche grazie ai capelli biondi meches che era solita tenerli tirati in su. Era accanto alla cesta delle offerte del giorno, e la scorsi mentre agitavo una bottiglia di vino per analizzarne i sedimenti. "Anche oggi la rivedevo al market" , l'unico posto dove l'avevo sempre incontrata, finora. Mentre riponevo la bottiglia nella mensola, già mi apprestavo a percorrere il lungo corridoio in quella direzione, con la frenetica disamina dei "Cento migliori modi per agganciare una donna", magari dicendo qualcosa che non fosse banale, e nemmeno troppo compiacente. Stavolta non l'avrei lasciata andar via senza prima conoscere il suo nome, e un po' della sua voce. Avrei saputo qualcosa in più di lei, e non semplicemente il resoconto di una mia gratuita immaginazione. Mi accorsi che mentre mi avvicinavo, lei aveva già scelto il suo prodotto da acquistare, una confezione doppia di shampoo e balsamo tenuta seminascosta da un tulle rosa, e adesso si dirigeva verso le casse, giusto alle mie spalle. Tutto convergeva verso i migliori auspici. Anche il suo sorriso, che era solito fare assieme ad uno spiccio saluto, cominciava a stagliarsi dal suo volto. Le sorrisi anch'io, mentre ero a pochi metri da lei. Avevo anche rallentato il passo, pronto a gettare l'ancora ai suoi piedi. Non ci fu sorte! Lo squillo del suo cellulare la distrasse da ciò che aveva attorno a sé, me compreso. Dovetti cambiare passo, scompostamente, proseguendo nella mia marcia, affiancandola, e superandola, perché lei era presa dalla telefonata di un rompiscatole che già odiavo senza nemmeno averlo conosciuto. Raccolsi un amaro in bocca mentre vedevo lei avvicinarsi alla cassa e deporre l'unico acquisto del giorno, cellulare sempre all'orecchio. Così mi diressi verso il banco frigo dei gelati. Qualcosa mi convinse a scegliere il barattolone da un chilo dell'affogato di stracciatella, che già sentivo intimamente affine.

(Le microstorie di Lucio - 17/09/2015)

domenica 6 settembre 2015

Crisi di cose

Tre o quattro cose da fare. Con quale ordine temporale? Loro sono pronte a sfoderare un fascino posturale nell'attesa che possa decidermi, ma io non mi lascio abbindolare dalle loro ammicche.
Sto a pensarci ancora un po'. Poi, in maniera paritetica, opto per nessuno di loro, cedendo alle fresche lusinghe di una doccia rigenerante.
Tutte le altre cose, per il momento, possono aspettare.

sabato 5 settembre 2015

Due dimensioni


Su una panchina di una piazza qualunque di un paese qualunque, mentre rumori cittadini si accavallano durante un sabato qualunque, la musica, solo per le mie orecchie, si impasta magistralmente tenendomi in disparte dalla realtà dello spazio che occupo con indifferenza, per sostenermi nel mio pruriginoso vortice di pensieri, liberi come i gabbiani, profondi come il mare, lucidi come cristalli.
Io rispondo a me stesso, e in tutta franchezza giungo agli esiti di una vita, con le sue pratiche pianificazioni e i suoi evidenti connotati.
Nulla di più vero, anche di fronte a ciò che i miei occhi possono solo vedere.

mercoledì 2 settembre 2015

Certi valori

Anche dietro alla banale decisione di andare a dormire c'è qualcosa di magico, di trascendente, come l'impermeabilità di certi valori che trapelano dai nostri pensieri mentre ci adoperiamo in gesti consueti. 
Sono valori che rimangono inespugnati da dubbi e incertezze, e che ci seguono come angeli custodi durante ogni nostra azione, da quella più semplice a quella più impegnativa. E anche se il più delle volte non riusciamo a cogliere con mano la consistenza di questa magia, lei continua ad operare, albergando piacevolmente nelle nostre menti, mettendo in risalto i contorni di volti familiari, o di occhi speciali, o di storie incancellabili.
Tutto il silenzio che c'è attorno non mitiga l'incanto riprodotto artificiosamente, e malgrado tutto questo non possa essere condiviso con chi vorremmo, una sorta di gratitudine affiorerà nei nostri cuori, e saremo pronti a batterci strenuamente per quei valori.