domenica 27 dicembre 2009

Paure e malinconie






La malinconia...


simile a quella dell'abbandono,


che mi assale al termine di un buon libro.



La paura...


che il prossimo libro sia incapace di cancellarla.





(Lucio - 27 dicembre 2009 - Poesia n.5)




www.lucioweb.it/ARCHIVIO/POESIE/Pauremalinconie.pdf



sabato 26 dicembre 2009

L’eleganza del riccio

 


 

Ho l'emozione ancora viva in me. Mi capita spesso, quando ho da poco finito di leggere un libro. Lo rivivo, seguendo un percorso che rivela le giustificazioni e le comprensioni degli episodi che ne hanno scandito la lettura. Episodi e descrizioni che sul momento non destano l'altisonanza che inesorabilmente noi lettori pretendiamo, parola dopo parola. Questo è un limite, un pregiudizio che trae la sua origine dalla primaria necessità di tenere sempre alto il livello di coinvolgimento, in grado di lenire le frustazioni provocate dalle indifferenze che derivano dal quotidiano vivere.

Ma ci sbagliamo tutti. A volte, ciò che sembra, non è. Lo sostengo pure io, che ho sbandierato il valore di quell'impulso irrazionale, l'istinto, che, a mio avviso, ci toglie da quell'incresciosa incombenza di una scelta di vita. Ma, in questo caso, è proprio l'istinto che ci deve guidare alla pazienza, all'attesa, e, soprattutto, alla fiducia.

Può un libro, che per la sua prima metà illustra enunciati filosofici, esposizioni psicologiche, ghirigori dello stesso concetto, trasformarsi nel romanzo coinvolgente, terribilmente conforme ad una realta che ci appartiene ?

Sì, in modo assoluto. Ne ho la prova dopo la lettura del libro di M. Barbery, L'eleganza del riccio, che, premiando una persistente lettura, con una metamorfosi farfallina, caccia fuori inaspettatamente quella passione che travolge e riempie. Riempie nella maniera più cruda, quasi a riproporre il principio secondo il quale questo mondo non è fatto di bambole e favole.

Sconvolto. Questo è l'esito personale della lettura del libro. Sconvolto dall'accelerazione improvvisa a cui il libro si piega, a servizio del lettore, che vive soprattutto di emozioni e condivisioni. Ragguagliato sul fatto che la vita oggi ci dà, domani ci toglie, quasi a rendere applicabile la regola del contrappasso, in qualche modo rievocata dal pensiero della protagonista quando ammette a sè stessa di non aver mai voluto trarre vantaggio dalla sua mente (virtuosa), a dispetto della sua classe sociale, perchè l'avrebbe portato sicuramente alla punizione.

Faccio i miei complimenti all'autrice, oltre al ringraziamento per l'avermi omaggiato del carico di emozione di cui non mi sono ancora assuefatto.

E’ questo il senso della vita ?

 

 

 

Un mattino dopo l'altro, già stremati da tutte le battaglie che sopraggiungono, rinnoviamo lo spavento della vita quotidiana, un corridoio infinito che nelle ultime ore sarà valsa la pena aver così a lungo percorso.

 

(da "L'eleganza del riccio")

giovedì 24 dicembre 2009

Ritorno emozionale


 



 


E ritorna l'emozione. Non avevo dubbi. Mi riconosco. Basta quel “nonnulla per gli altri“ per far sì che il mio cuore si riempia di una carica positiva. E' il mio orgoglio. O la mia debolezza. O entrambi.


La mia implosione di oggi è quasi fuori luogo. Una lettura frettolosa di un capitolo di un libro, fatta in piedi, passeggiando in cucina, tra il fine pranzo e la piena operatività che deriva dall'imminente incombenza di terminare i preparativi per la cena di stasera. Un risvolto inatteso per quel libro che non destava molto interesse, ma che da alcune pagine lasciava intravedere uno spiraglio di risvolti pienamente condivisibili e fortemente emozionali. La protagonista, protetta sin lì da quel guscio che le ha concesso di non svelarsi, ha il suo momento di sfogo innanzi a chi sembra in grado di comprenderla, e piange. Ed io con lei.

domenica 13 dicembre 2009

Luci e bagliori del passato

 


 


Luci e bagliori del passato











Un lieve accenno,




ed ecco che riappari.




Rovisti nella mia mente




come una mano con la sua tasca,




e quando l'hai ispezionato




le lasci il tuo magico ricordo,




misto alla sua malinconia.






 






(Lucio - 13 dicembre 2009 - Poesia n.4)


 


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