venerdì 21 novembre 2008

Pranzo Modicano

 



 


Pare che ci sia un certo interesse a partecipare al pranzo nella trattoria "A Putia Ro' Vinu" di Modica, fissato per il 30 novembre. Fino ad ora, conto 5 partecipanti sicuri, 1 in forse, e gli altri 12 non si sono ancora pronunciati.


Vi ricordo che mi piacerebbe avere i consensi per domenica prossima, in modo tale da poter telefonare ad inizio di settimana per la prenotazione.


Mi aspetto una maggiore collaborazione.


Ci si vede questo sabato dal vivo.


Ciao a tutti.

Ricottata a Palazzolo ?

Se Paolo ci formalizza la sua buona intenzione di proporre una sana e robusta colazione domenicale basata su ricotta e quant'altro, forse é la volta buona che domenica prossima si va a Palazzolo (spero tutti insieme) a riassaporare i vecchi sapori di una volta, purtroppo anacronistici, di questi tempi, visti i rotolini e i girovita che pare non ci vogliano abbandonare.



Ad ogni modo, nella vita, poche soddisfazioni, ma all'occorrenza, sappiamo tamponare brillantemente i momenti di sconforto e di vuoto (soprattutto di stomaco).


Meno male che ci pensa (o mi illudo che ci pensi) l'ora di nuoto settimanale ad abbattere qualche grammo di sovrappeso.


Il vostro punto di vista ?

mercoledì 19 novembre 2008

Si nasce senza esperienza, si muore senza assuefazione (Lorenzo Cherubini)


 

Fantastica e profonda, la rivelazione di Jovanotti in "Buon sangue". Personalmente é quella che più mi ha colpito dell'album, per saggezza e valori. La condivido appieno, forse per l'ottimismo che ancora oggi mi invade l'anima.
Il lavoro mi piace. Anzi ho voglia di migliorarmi. Mi piace l'interazione con la gente e quando ho la possibilità di confrontarmi, riesco talvolta a tirar fuori considerazioni e convinzioni che maturano sul momento, perchè afferenti ad argomenti mai affrontati. Mi sento sempre più con le idee chiare. Il mio limite si manifesta in ciò che può essere soggiogato dalle leggi della natura o, meglio ancora, dalle leggi della fisica. La mia mente invece percorre strade ben più ripide di quelle che percorrono le mie gambe.
Vorrei che la mia mente fosse un grande HD, capace di immagazzinare sempre più esperienze, nuove e stimolanti. Sono partito da "zero", ma adesso che ho qualche cognizione di causa in più, la mia smania di curiosità non si é sopita. Desidero il confronto, ho voglio di dare il mio contributo, a servizio degli altri quando posso, ma ho anche voglia di verificare le mie idee, confermandole o "aggiustando il tiro".
Mi fido delle mie sensazioni. Prendo le mie decisioni sulla base di esse, corrette o sbagliate che siano. Anche se il tempo sarà testimone dei miei errori, non avrò rimpianti sulle mie scelte passate. Le scelte vengono fatte in base agli elementi conosciuti sul momento. Non pretendono di garantire i risultati. Mai avere il rimpianto di non avere fatto le scelte giuste. Accettare gli errori, facendo "punto e accapo", facendo tesoro anche delle cattive esperienze. Guardare sempre avanti, con fiducia, e guardare indietro i ricordi belli. Ma soprattutto, non stancarsi mai di afferrare tutto ciò che i nostri sensi ci presentano, alla stessa stregua di un buon piatto di "pennette alla norma" che chiedono solo di essere divorate con gusto.

Combatti solo le battaglie che puoi vincere !



 


Alcuni giorni fa ho avuto una simpatica e breve discussione con un mio amico, di cui ho sincera stima.
L'oggetto di discussione é stato il pagamento del diritto a parcheggiare l'auto in occasione di un evento di paese.
Tutti sappiamo che talvolta si incappa nel parcheggiatore improvvisato che, pur di raggranellare qualche spicciolo, pretende il pagamento di un contributo per la concessione in questione.
A prescindere dal fatto che quel giorno il parcheggiatore poteva anche essere legittimato ad esercitare il suo lavoro, la mancata esibizione di palesi prove in merito, ha convito il mio amico a disattendere la richiesta di pagamento, innescando un breve battibecco col pretendente.
Successivamente ho avuto modo, chiaccherando col mio amico, di dire la mia sull'argomento.
Pur riconoscendogli il diritto a sincerarsi sulla legalità del parcheggio, gli ho fatto presente che, talvolta, meglio assecondare un parcheggiatore con qualche euro, piuttosto che rischiare di ritrovarsi la propria auto danneggiata, senza possibilità di risarcimento.
Lui, con spirito idealista, mi ha fatto presente che proprio le persone come me contribuiscono al dilagare dell'ingiustizia, mentre il suo comportamento é quello che dovrebbe essere preso ad esempio da tutti: lui il suo contributo lo ha dato e si aspetta altrettanto dagli altri.
Io gli ho riferito che, pur avendo ragione in linea di principio, spesso il gesto singolo non attrae a sè copiese adesioni, risultando poco gratificante l'aver fatto il gesto "solo per sentirsi con la coscienza a posto". Anzi, ho aggiunto che, secondo il mio personale e modesto punto di vista, la vita va affrontata con realismo, senza imbarcarsi in battaglie che non si possono vincere.


(NDR: comunque sia, rispetto il punto di vista del mio amico)



Il “meglio-vivere”


 

Forse é l'ottimismo, la carta vincente per vivere meglio. Di sicuro questo sentimento é una virtù di cui non bisognerebbe mai fare a meno. Sono convinto che, alla base di tutto, c'é la tolleranza nei confronti delle persone. Infatti, se l'uomo ha scelto di vivere in comunità, non può pensare di imporre ad un altro uomo le proprie idee. Occorre accettare anche le "altre" considerazioni,  rispettando, senza necessariamente comprenderli, i punti di vista altrui. Accettare e rimodellare il proprio stile di vita risulta così inevitabile, altrimenti l'alternativa sarebbe fare l'eremita. La misura dell'accondiscendenza é dettata anche dal giusto grado di libertà che l'uomo ha diritto di conservare, nella misura necessaria a mantiene dignità e gusto di vivere. Il giusto equilibrio tra tolleranza e libertà si determina soggettivamente, con la propria maturità cerebrale. Non esiste una ricetta o una formula magica che ne individua la giusta misura, ma sono convinto che, una volta individuata, la persona raggiunge un sublime stato che io definisco: del "meglio vivere".


Pertanto io sostengo: Il meglio-vivere é il giusto equilibrio tra tolleranza e libertà.



Taglio di barba

 


Ho incontrato una mia cugina. Non ci vedevamo da molti anni.

 Lei mia ha detto: “Non ti riconoscevo con la barba… la porti da molto tempo ?”

 Ed io ho risposto: “Da diversi anni.”

 E lei: “Perché non la tagli completamente ?”

 Ed io: “In questo momento la barba rispecchia la mia personalità. Sin da quanto l’ho fatta crescere non l’ho mai tagliata. Quando vorrò cambiare o sentirò di dare una scossa vigorosa alla mia vita, probabilmente la taglierò.”

 E lei: “Ho capito. Quando vorrai sembrare più giovane di quello che sei, la taglierai. Per il momento la puoi tenere così perché è ancora nera.”

 Ed io: “Non è questo il motivo per cui non l’ho ancora tagliata.”

 E lei: “Ma quando sarà bianca avrai la possibilità, tagliandola, di sembrare più giovane.”

 Ed io: “Ti ripeto… tengo la barba perché in questo momento mi identifica nella mia personalità. Quando la taglierò, se mai la taglierò, non sarà per sembrare più giovane ma perché sentirò la necessità di cambiare qualcosa nella mia vita.”

  

(Perché dobbiamo agire in funzione di cosa gli altri possono pensare di te ? Io non mi vergognerò se un giorno avrò la barba bianca o troppo lunga o avrò la calvizia. Se in futuro vorrò cambiare aspetto, sarà solo perché mi andrà di vedermi allo specchio rinnovato, ma non necessariamente più giovane.

Riflessione del 23/12/2005)

Religione sì, religione no.


 



Mi sono chiesto più volte se i sani principi di convivenza del genere umano siano dettati esclusivamente dalla religione (di qualunque tipo).


La risposta a questo quesito è sempre stata “NO”.


Eppure in molti dicono che solamente chi professa una religione può avere il dono della conoscenza delle regole comportamentali di vita.


Detto così sembra che se non professi una religione, non puoi vivere la vita in modo corretto, nei rapporti con te stesso e con gli altri.


Ed io che non mi reputo uomo di religione ? Non sono in grado di discernere il bene dal male ? Non sono in grado di vivere la mia vita nel rispetto di me stesso e degli altri ?


La verità è che, anche chi non crede in un Dio può vivere dignitosamente, non macchiandosi di fatti che, secondo un cliché predisposto da non so chi, appartengono alla categoria del “male”.


Aggiungo che, se religione significa fare del “bene”, pur non considerandomi uno “stinco di santo”, mi ritengo più religioso io, di taluni che vanno la domenica in chiesa a battersi il petto.


Vale di più una persona che aiuta la gente perché sente di farlo, non certo quella che lo fa perché la religione glielo impone.


La mia regola è: “Non fare agli altri ciò che non vuoi che venga fatto a te”.


(Riflessione del 23/12/2005)



L’universo è veramente infinito ?




 


Come si può concepire che l’universo sia veramente infinito ? Non rientra minimamente tra le cose che si possono spiegare con la logica. Perché se la logica si applica su qualsiasi argomento trattato, in questo caso non si può dimostrare con la logica l’esistenza di uno spazio infinito.



Se l’universo è veramente finito, ossia con un punto di inizio ed un punto di fine, ci si chiede “Cosa c’è oltre quei punti ?”.



Immaginiamo che il punto fine sia rappresentato da un “muro”. Ebbene, se piccono il muro in modo da crearmi uno spiraglio, cosa mi devo aspettare di vedere attraverso ? Forse vedrò il punto di inizio, scoprirò cioè che laddove finisce l’universo inizia lo stesso, ma dal lato opposto, come se ci trovassimo tutti noi in uno spazio a forma circolare. Ma anche questa spiegazione non convince, specialmente se dobbiamo fare i conti con la logica.



Credo che all’universo non possa attribuirsi la definizione di spazio infinito, né tantomeno la definizione di spazio finito… forse l’universo è semplicemente una dimensione. 


Dopo questa riflessione forse anche chi non possiede un “credo” di natura religiosa (come me) può cominciare a convincersi che esiste una entità (Dio o chissà chi) che detta le regole dell’universo e che non sono comprensibili con la logica umana.