lunedì 21 aprile 2014

L'ITALICUM RALLENTA LA SUA CORSA



L'Italicum sta per subire una battuta d'arresto. Quel che sta rivelandosi in questi giorni, in modo inaspettato e progressivo, è l'inadeguatezza del provvedimento, che al momento in cui è stato concepito, avrebbe dovuto corrispondere ad un progetto spietato, ossia quello di far fuori il M5S. Purtroppo i partorienti dell'ennesima porcarta di un sistema elettorale che non ha nulla da invidiare all'incostituzionale porcellum non avevano previsto l'ascesa ulteriore dei consensi a favore del M5S, stante ai recenti sondaggi elettorali che attribuiscono al movimento percentuali che oscillano tra il 25% e il 28%. L'approvazione dell'Italicum, se giungerà al suo traguardo, rischia di favorire fortemente proprio il movimento di Beppe Grillo, cosicché si profilano dubbi sulla tempistica, malgrado inizialmente sia stata considerata tra le priorità del Governo Renzi. 

http://www.beppegrillo.it/2014/04/passaparola_-_litalicum_e_incostituzionale_-_avvocato_besostri.html

Il PM Di Matteo sul 416 ter del Codice Penale

Il PM Di Matteo sul 416 ter del Codice Penale


Di seguito il giudizio espresso dal PM Di Matteo sulla riforma del 416-ter che regolamenta la pena in caso di scambio elettorale politico-mafioso:


Negli scorsi giorni c'è stata la riforma del 416 ter sul voto di scambio. Che opinione ha di questa riforma?
Rispetto a quanto da anni molti magistrati, io compreso, auspicavamo la riforma che è stata approvata rappresenta un'occasione perduta. Si sarebbe potuto e dovuto fare di meglio. Era molto più incisiva la prima versione uscita dal Senato che prevedeva una punibilità dell'accordo consapevole anche quando la parte politica si fosse limitata alla semplice promessa di una disponibilità futura. La diminuzione delle pene rispetto all'ipotesi originaria è un dato molto negativo, così com'è negativo che si verifichi una situazione per la quale lo scambio politico-elettorale e mafioso venga aprioristicamente considerato meno grave rispetto a qualsiasi altra condotta di appartenenza a Cosa Nostra. Oggi l'ottantenne affiliato a un'organizzazione mafiosa ma magari non più operativo e completamente ai margini dell'attività criminale può essere condannato alla pena giustamente rigorosa al 416 bis. Un politico che consapevolmente stringe accordi con il mafioso in vista della sua elezione viene condannato con pena molto più lieve. Questo è frutto di un gravissimo pregiudizio culturale che avverte la pericolosità della mafia soltanto nell'ala militare, nel picciotto, nell'affiliato puro e ritiene invece meno grave i fenomeni di collusione tra mafia e politica che dovrebbero invece essere aggrediti.

Fonte:  
http://www.antimafiaduemila.com/2014041849081/primo-piano/stato-mafia-parla-di-matteo-qspero-sia-lultimo-tentativo-di-spostare-il-processoq.html

La riforma cui fa riferimento il PM Di Matteo è la legge 17 aprile 2014, n. 62, messa a punto dal Governo Renzi e osteggiata fortemente dal M5S.