mercoledì 28 novembre 2012

L'OMBRA DEI SENTIMENTI

L'OMBRA DEI SENTIMENTI

I sentimenti chiusi dentro un cantuccio
pronti per lasciarsi soffocare
o per farsi esplodere.

Vivono la loro vita senza certezze,
se non con quella di non passare inosservato
da chi li ha generati.

(Floridia, 27 novembre 2012)

venerdì 9 novembre 2012

Modo nuovo di abbracciare la politica


Non è più tempo che i cittadini scelgano il loro candidato politico sulla base delle idee che manifesta. Piuttosto, è tempo che i cittadini scelgano colui che possa farsi portavoce dei loro progetti.
Un buon politico deve sapere ascoltare la gente, senza imporre le sue idee. 
Lui è un semplice rappresentante
I cittadini elettori indicano le strade da percorrere.

lunedì 15 ottobre 2012

Non tutte le strade portano a Roma


Ci troviamo davanti ad un bivio. E' la grande occasione che si presenta al nostro orizzonte. Una di quelle opportunità in cui la scelta può rendersi determinante, confacente ai nostri obiettivi di vita, in modo incredulo, come non è mai successo in passato.

Siamo molto spesso abituati ad accettare l'infruttuosità delle nostre condotte, a presentarci come ottimi previgenti nel dichiarare che ciò che facciamo oggi ci restituirà un nulla di fatto, a proporci bravi precognitori nel sostenere che alla fine tutto rimarrà come prima, e che il fuoco di paglia col quale manifestiamo la nostra speranza di cambiamento non potrà mai trasformarsi in qualcosa di duraturo. Abbiamo sofferto troppo per le nostre scelte, scelte rivolte ad aggiustare il tiro, a ripristinare il baricentro nell'orbita del benessere, della giustizia, dell'uguaglianza sociale, perché non si possa togliere niente a nessuno, perché non si debba sopportare più alcun fremito di dolore, di malessere interiore.

Oggi c'è l'ennesimo dilemma che il passato lo declama con effetto periodico: la chiamata alle urneChi ne ha vissuto a decine, le considera il solito perditempo che nulla di buono ha dato in passato, e nulla darà mai in futuro. E' un'analisi statistica, purtroppo basata su dati certi, vissuti, e pertanto inconfutabili. E' un ragionamento per certi versi condivisibile, come è vero che ciò che forgia il sentimento umano è figlia dell'ego, responsabile quest'ultimo dell'indolenza verso gli interessi collettivi.

Gli uomini sono mediamente uguali. Se li consideriamo nella loro rappresentazione di massa sono avidi, senza scrupoli, ciechi nel volgere il loro sguardo laddove c'è sofferenza altrui, purché la sofferenza non tocchi gli affetti familiari, ancorché appena al di là dell'uscio di casa. Presi singolarmente, gli uomini sono docili, remissivi, responsabilmente partecipativi alle decisioni, costretti quindi a rallentare la loro esuberanza emotiva irrazionale, che invece ne è la caratteristica della massa. Ma quando la loro lucidità al singolare li relega al ruolo di inascoltato, matura il momento di rendere complici gli altri della propria iniziativa, a costo di gridare l'aiuto a gran voce, nel tentativo di costruire il nuovo percorso tracciato lungo le strade migliori.

L'aiuto si è elevato da tempo, come manifestazione di un malessere generale che colpisce e ferisce come non mai il nostro orgoglio che reclama da tempo una vita stabile e dignitosa. La nostra voce è diventata un coro unanime che eccheggia in tutto il nostro Paese, in attesa che venga ascoltata da un cuore che assecondi il nostro.

C'è nell'aria qualcosa di nuovo, qualcosa che alita in modo inconsueto e nel contempo rassicurante. E' un qualcosa che assomiglia al nostro pensiero, come se lo avessimo ceduto ad altri perché questi potessero rendersi portavoce in maniera altisonante delle nostre idee, per far sì che tutti insieme si constatasse la coincidenza dei nostri presupposti, delle nostre intenzioni, delle nostre speranze. Da qui la consapevole potenzialità delle nostre idee a trasformarla in azione determinante.

La nostra Sicilia verte da troppo tempo in un decadimento di valori, in maniera vertiginosa quanto spavalda. Ma se è vero che la Sicilia è nostra, finché ne abbiamo le tutele costituzionali abbiamo il sacrosanto dovere di riappropriarcene, un dovere che discende dalle responsabilità che abbiamo nei confronti dei nostri figli che ci hanno affidato la gestione del loro futuro.

E' tutto così chiaro, cristallino, tanto da poter finalmente saggiare con adeguata oculatezza le varie correnti politiche che brulicano in questi giorni, che mettono in giro le solite impalcature di espressioni, definizioni, combinazioni di parole in una studiata sequela con l'arcana intenzione di colpire per offuscare la libera cognizione. Ma la coscienza oggi supera l'arte oratoria dei soliti ciarlatani professionisti, sul campo da decenni. 

Oggi tutto combacia, lo status attuale con le passate incurie dei nostri rappresentanti politici. Non c'è alibi, né scuse che possano azzerare le malefatte. C'è solo da cancellare tutta la compagine politica vigente senza alcuna spiegazione ulteriore da dare, senza possibilità di remissione, e soprattutto senza indugiare ancora.

Questo è il momento per prendere l'itinerario giusto, scelto con l'istinto, con l'intuizione, in nome di quella passione che ci rende orgogliosi di essere siciliani, in rispetto all'onorevole qualifica di genitore col dovere di spianare la strada ai propri figli.

Io la mia scelta l'ho fatta, consapevole e determinata. In cuor mio so che è quel che ci vuole per la nostra Sicilia.

Manca tutto il resto. Manca la folgorazione di massa. Manca la prodigiosa globalizzazione del pensiero condiviso.

Ma forse mi sbaglio. Forse sta succedendo adesso.



domenica 30 settembre 2012

Lettera aperta alle istituzioni sanitarie.






POSTA CERTIFICATA INVIATA IL 30 SETTEMBRE 2012



Spett.le  ASP di Siracusa   (direzione.generale@pec.asp.sr.it)

Spett.le  Regione Sicilia - Assessorato della Salute (urp.sanita@regione.sicilia.it)

Spett.le  Ministero della Sanità   (dp.segreteria@sanita.it)



Oggetto: Segnalazione malservizio della Guardia Medica di Floridia.



Con la presente intendo segnalare la cattiva erogazione del servizio di Guardia Medica nel Comune di Floridia. In particolare, sabato mattina, ore 07,00 circa, mi sono dovuto recare presso l'ambulatorio del predetto servizio per forti dolori ad un rene. Ho suonato più volte all'ingresso senza alcun risultato, pur vedendo parcheggiata nei paraggi un'autovettura contrassegnata sul parabrezza dal classico simbolo che identifica i medici. Poi mi sono avvicinato all'ingresso dell'ufficio accanto (servizio ambulanza) e ho chiesto chiarimenti agli operatori di quel servizio. Gli stessi mi hanno confermato che il medico preposto al servizio di guardia medica era regolarmente in ambulatorio, suggerendomi di chiamare telefonicamente al 0931-942000. Ma anche la telefonata, malgrado i ripetuti squilli, è rimasta disattesa. Gli operatori mi hanno confermato che l'atteggiamento di questo medico era risaputo da tempo per le ripetute segnalazioni fatte dai pazienti, e mi hanno consigliato di chiamare i Carabinieri. Cosa che avrei fatto, ma prima ho voluto riprovare a suonare il citofono con maggiore insistenza, e grazie all'intervento di un operatore del servizio di ambulanza, il medico è stato avvisato (o svegliato) ed è venuto finalmente ad aprirmi, adducendo una motivazione molto vaga sul suo ritardo. Il medico in questione, leggendo la ricetta che mi ha rilasciato, si chiama ..(omissis)...., e non riesco a comprendere come possa ancora esercitare un incarico di questa portata, un incarico che prende a cura la salute del cittadino.
La mia segnalazione è un atto dovuto, e spero che qualche organo preposto alla vigilanza di una corretta erogazione del servizio in questione possa prendere provvedimenti adeguati, stante il fatto che gli operatori di cui sopra, che gentilmente hanno dato voce alla mia richiesta di assistenza, sarebbero disposti a confermare quanto di incredibile mi sia successo. 
Ringrazio anticipatamente per la Vs. attenzione.
Cordiali saluti.

Luciano Bombaci
Floridia
(un cittadino)

mercoledì 19 settembre 2012

Marchionne e la teoria del chi fa e del chi lascia fare.


Finalmente Marchionne s'è svelato. Quel che aveva segretamente pianificato nella sua mente, ossia l'operazione spietatamente anti-nazionalista ma dannatamente proficua, come vuole una buona politica aziendale basata sul massimo profitto col minimo dispendio, è bell'e servito su un piatto d'argento. Adesso perché ci stupiamo se lo scaltro dirigente guarda la Serbia, dove la busta paga mensile di uno schiavo, pardòn, lavoratore, è di 320 euro ? Voi cosa avreste fatto al suo posto ? Vi sareste appropriati di tutti gli aiuti di stato per tirare avanti la carretta, e senza ringraziare, a fine pacchia, avreste dato il benservito, trincerandovi dietro gli interessi della vostra azienda. Logico.
Beh, lui almeno fa legittimamente i suoi interessi e quelli dei suoi azionisti, mentre i rappresentanti politici e sindacali, ai quali gli italiani hanno affidato la gestione degli interessi della nazione, si son dati tutti la qualifica di ricercatori di asparagi, rango oltre al quale non aspirano più ad avanzare.


lunedì 3 settembre 2012

PRODIGIO DI UN’ATMOSFERA


PRODIGIO DI UN’ATMOSFERA


Il cuore è già colmo della tua linfa
che è bevanda fresca d’estate.

La mente è conquistata dal dipinto della tua immagine, 
incanto di occhi bramosi.

La pelle è scossa dal tuo abbraccio, 
come energia che tonifica il corpo.

La mia essenza non rimane indifferente 
al tuo seducente esistere.
 
Mentre tu stai ignara.

Non ritieni di originare turbamenti, 
o fonti di ispirazione per chi è alla ricerca della retta direttrice
o per chi ambisce di trovare la fonte inesauribile 
del pieno appagamento.
 
Tu,
arroccata nel tuo imperscrutabile silenzio che ti imperla 
con una recondita profondità d’animo, 
dalla mente di qualunque osservatore cacci ogni cruccio, 
seminando quel granello che annaffi con un semplice sorriso, 
avverando il compiacimento del fortunato spettatore
che avrà la buona ventura di starti accanto.
 
Io, quella buona ventura, l’ho afferrata.
 
E’ il prodigio di una nuova atmosfera.



* * *

Sento che non ti ho ancora amato abbastanza.
Forse non riuscirò a colmare la mia necessità di farlo.

Forse... non ne avrò mai abbastanza.
* * *

(Floridia, 2 settembre 2012)


lunedì 27 agosto 2012

I capitali esteri prendono il volo.



L'ennesimo caso di capitali che lasciano l'Italia. Una dietro l'altra le industrie stanno ritirando i loro investimenti perché nel Bel Paese non conviene più produrre, ma solamente vendere il prodotto finito (tra qualche anno nemmeno quello).

L'articolo su:  Il Fatto Quotidiano

domenica 26 agosto 2012

Le liste bloccate



Le liste bloccate sono una sbeffeggiatura per l'elettore. L'unico modo per aggirarle è votare partiti nuovi, dove non sono presenti i soliti attori della politica italiana. Chi non vuol comprendere questo concetto, si merita le stesse facce che da decenni riscaldano le sedie delle aule parlamentari senza che abbiano veramente preso a cuore la questione Italia.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/26/legge-elettorale-cicchitto-terzo-dei-parlamentari-con-liste-bloccate/334233/


sabato 25 agosto 2012

Il politico è un mestiere. E non per tutti.


Questi politici. 

Bravi ad illustrare i problemi del nostro Paese.
Bravi a fare l'elenco delle cose da cambiare. 
Bravi a promettere il personale impegno necessario al raggiungimento dello scopo sociale collettivo. 

Ma perché, anziché limitarsi a raccontarci il prodotto finito del loro progetto, non ci spiegano dettagliatamente come intendono agire, e il relativo prezzo da pagare, e le persone che si faranno carico di quel conto? 

Sono bravi a sottacere la ricetta con le sue medicine,
bravi a dichiararsi a favore di tutti e di tutto ciò che è oggettivamente condivisibile,
bravi a nascondere che ogni soluzione ha un prezzo da pagare, un prezzo che certamente loro non pagheranno, ben altro in serbo per i loro interlocutori. 

Dunque, meglio parlare del traguardo finale, senza fornire ulteriori dettagli sulle asperità che si incontreranno durante il tragitto, cosicché tutti sono felici (per il momento) perché le belle parole non fanno male a nessuno.

E se poi i risultati non dovessero arrivare?

Poco da scaldarsi.

Sì perché la colpa non certo loro.

Nooo. Semmai è degli avversari politici, o dei franchi tiratori, o della crisi economica, o del povero cittadino che non ha tratto bene il significato delle loro parole.

Loro hanno fatto il possibile.

Loro sono di mestiere. Noi no.

Effetti speciali


M'imbatto in una chat pubblica su Google+. E mi ricordo che ci sono persone nel mondo che non si piacciono esteticamente. Niente di nuovo, constato. Solamente, che ogni tanto esce fuori quell’aspetto peculiare che è dei giovani (ma non solo), e ripasso le mie consolidate convinzioni sull’oggettiva (ma troppo trascurata) considerazione che il miglior valore è quello interiore, non certo quello estetico. Sembra retorica, ma quando asseriamo che 
chi non ci apprezza per quello che siamo dentro non merita la nostra amicizia,
edifichiamo una solida base di vita.
Io il concetto di bello fuori l’ho scavalcato, quello delle apparenze, altrettanto.
Da tempo per me vige la virtù del contenuto, che prescinde dagli effetti cromatici dell’involucro, effetti speciali inefficaci.


Quel che c'è di vero nel Bingo


La verità, specialmente quella che ci riguarda, è come il Bingo...
la vorremmo gridare prima che lo facciano gli altri.

lunedì 13 agosto 2012

Il Baratto, l'alternativa del futuro.

Qualche giorno fa mi sono preoccupato di aprire un canale con il popolo siracusano (e non solo) per lanciare un messaggio in un periodo in cui sentiamo fortemente la crisi economica che ha investito non solo il nostro Paese, ma tutta l’Europa. E’ una condizione particolare dai funesti risvolti paventati, a cui stentiamo a credere (alla luce anche di quanto accede ai nostri concittadini europei greci e spagnoli), e che ci trasmette una sgomento che non riusciamo a rimuovere. E’ una condizione che, scavando dentro le nostre più ragionevoli deduzioni, ci porta a valutarla come difficile da affrontare, stante alle approssimative soluzioni che il governo Monti ha messo al vaglio. E sì che dobbiamo renderci conto come l’indice del progresso in una comunità, nel lungo termine, abbia alti e bassi, come per la stessa esistenza del pianeta Terra, che in passato si è vista alternare ere glaciali con ere di disgelo. Purtroppo, dal mio personale punto di vista, viviamo in un periodo in cui la parabola di sviluppo ha fatto il suo giro di boa, e per un effetto puramente ciclico, ha iniziato la sua discesa verso una regressione, non solo economica, ma anche di valori. Oggi, sempre dal mio personale punto di vista, si alternano fortemente sentimenti di cooperazione verso chi ha bisogno, con sentimenti di puro egoismo, e lo stridore di questi due stati d’animo produce l’imperfezione di uno stile di vita in un contesto sociale malato. Ma tralasciando l’involuzione sotto l’aspetto umano (che pure spiegherebbe molte insofferenze), il declino dell’economia ci tocca con maggiore livore soprattutto quando ai nostri occhi si palesano ingiustizie oltre-misura, vedi ad esempio i vantaggi sproporzionati a favore dei nostri politici, e l’irriguardevole qualità dei loro servigi che li squalifica a pieno titolo dal ruolo di rappresentanti del Popolo Italiano. Se fino a qualche anno fa la linea che demarca il limite di sopportazione stava ben lontano dai nostri piedi, oggi possiamo decretare con assoluta certezza che la stessa è stata superata di gran lunga, ponendoci di fronte all’interrogativo di una presa di posizione, più o meno drastica, ma pur sempre contraria storicamente ai nostri dettami di vita. Il mio non è certamente un invito alla rivoluzione, la cui soluzione è ancora ben lontana dall’essere presa in considerazione (per il momento), ma indubbiamente è un appello a scavare all’interno delle nostre virtù, che non ci hanno mai tradito. Non voglio sottoporre la questione dal punto di vista legiferativo (a mio parere la crisi europea è attribuibile alla globalizzazione, quindi si risolverebbe col divieto di importazione, ma questa è un’altra storia), ma sotto un modesto profilo di azione individuale come risposta all’incuria dei nostri cari politici.

Ciò che la vita ci ha insegnato è certamente una capacità di saper fare un qualcosa di cui pochi, o non tutti, possono dire altrettanto di averne competenza. E’ un qualcosa che ci ha reso qualificato all’interno di una comunità di persone, è uno strumento che ci ha fornito la possibilità di raggiungere l’obiettivo di renderci utile con lo scopo di ricevere in cambio adeguato riconoscimento per il raggiungimento dei nostri scopi personali e familiari.
Il riconoscimento è da troppo tempo l’ottenimento di una quantità variabile di moneta, che da diversi secoli la fa da padrona in luogo di quell’antico strumento, assai efficace in passato, dal nome baratto.
L’utilizzo della moneta ha coinvolto, facendolo ancora oggi, altri partecipanti nel carosello dello scambio di beni e servizi, e ovviamente questi altri concorrenti assumono un ruolo non proprio indifferente nel rapporto intrattenuto tra le due parti. Chi gestisce la moneta sa di avere il vantaggio subdolo di manipolarne il valore, e quando pensiamo di avere ottenuto la giusta remunerazione in cambio del nostro bene o servizio reso, ci sbagliamo di grosso, perché in realtà paghiamo il costo dell’uso di uno strumento di pagamento di cui non abbiamo alcun controllo (per svalutazione, interessi e spese bancarie, costo di gestione della Zecca di Stato, implicazioni di carattere fiscale, etc.). Con il baratto tutto rimane in un ambito circoscritto ai due partecipanti all’accordo.
Non mi dilungo oltre, ma vi segnalo solo una piattaforma telematica con cui provare a realizzare lo scambio, e in particolare lo scambio dei servizi, nella maniera più proficua possibile, superando le difficoltà intrinseche dell’uso della moneta, per i motivi che lascio ricavare dopo ulteriore analisi personale di chi legge. La piattaforma la trovate cliccando l’indirizzo www.barattodeiservizi.it nel quale troverete altre informazioni in merito al suo utilizzo.
A voi adesso trarre il beneficio o l’infruttuosità di quanto vi ho esposto, pur comunque ringraziandovi per l’essere arrivati fin qui e l’aver avuto riguardo alla vostra pazienza.
Il Baratto dei Servizi.

Tratto dal Diario de"Il Baratto dei Servizi" di Facebook (22 luglio 2012)

domenica 5 agosto 2012

Fuori dall'Eurolandia

Fuori dall'Eurolandia. L'unione europea non ci ha dato nulla e ci vincola nelle scelte economiche che, se prese liberamente, potrebbero salvare il nostro paese.

Proporzionale o maggioritario ?


Solo un sistema proporzionale garantisce l'esatta rappresentanza del popolo. A costo di sacrificare una migliore governabilità, è sempre auspicabile che la volontà dell'elettore sia fedelmente riprodotta nelle aule del Parlamento. Altrimenti si dà la possibilità a chi ha il potere di accrescerselo. "Il popolo dà il potere, il popolo toglie il potere.": questo è lo spirito guida che non dobbiamo abbandonare.

lunedì 23 luglio 2012

Il Baratto dei Servizi




Lettera aperta agli amici di Facebook



Cari amici di Facebook,

ringrazio tutti coloro che hanno accettato la mia amicizia. Spero che riuscirete ad avere abbastanza pazienza da andare fino in fondo nella lettura delle parole che seguono (a quei pochi che lo faranno, un profondo ringraziamento).

Qualche giorno fa mi sono preoccupato di aprire un canale con il popolo siracusano (e non solo) per lanciare un messaggio in un periodo in cui sentiamo fortemente la crisi economica che ha investito non solo il nostro Paese, ma tutta l’Europa. E’ una condizione particolare dai funesti risvolti paventati, a cui stentiamo a credere (alla luce anche di quanto accede ai nostri concittadini europei greci e spagnoli), e che ci trasmette una sgomento che non riusciamo a rimuovere. E’ una condizione che, scavando dentro le nostre più ragionevoli deduzioni, ci porta a valutarla come difficile da affrontare, stante alle approssimative soluzioni che il governo Monti ha messo al vaglio. E sì che dobbiamo renderci conto come l’indice del progresso in una comunità, nel lungo termine, abbia alti e bassi, come per la stessa esistenza del pianeta Terra, che in passato si è vista alternare ere glaciali con ere di disgelo. Purtroppo, dal mio personale punto di vista, viviamo in un periodo in cui la parabola di sviluppo ha fatto il suo giro di boa, e per un effetto puramente ciclico, ha iniziato la sua discesa verso una regressione, non solo economica, ma anche di valori. Oggi, sempre dal mio personale punto di vista, si alternano fortemente sentimenti di cooperazione verso chi ha bisogno, con sentimenti di puro egoismo, e lo stridore di questi due stati d’animo produce l’imperfezione di uno stile di vita in un contesto sociale malato. Ma tralasciando l’involuzione sotto l’aspetto umano (che pure spiegherebbe molte insofferenze), il declino dell’economia ci tocca con maggiore livore soprattutto quando ai nostri occhi si palesano ingiustizie oltre-misura, vedi ad esempio i vantaggi sproporzionati a favore dei nostri politici, e l’irriguardevole qualità dei loro servigi che li squalifica a pieno titolo dal ruolo di rappresentanti del Popolo Italiano. Se fino a qualche anno fa la linea che demarca il limite di sopportazione stava ben lontano dai nostri piedi, oggi possiamo decretare con assoluta certezza che la stessa è stata superata di gran lunga, ponendoci di fronte all’interrogativo di una presa di posizione, più o meno drastica, ma pur sempre contraria storicamente ai nostri dettami di vita. Il mio non è certamente un invito alla rivoluzione, la cui soluzione è ancora ben lontana dall’essere presa in considerazione (per il momento), ma indubbiamente è un appello a scavare all’interno delle nostre virtù, che non ci hanno mai tradito. Non voglio sottoporre la questione dal punto di vista legiferativo (a mio parere la crisi europea è attribuibile alla globalizzazione, quindi si risolverebbe col divieto di importazione, ma questa è un’altra storia), ma sotto un modesto profilo di azione individuale come risposta all’incuria dei nostri cari politici.
Ciò che la vita ci ha insegnato è certamente una capacità di saper fare un qualcosa di cui pochi, o non tutti, possono dire altrettanto di averne competenza. E’ un qualcosa che ci ha reso qualificato all’interno di una comunità di persone, è uno strumento che ci ha fornito la possibilità di raggiungere l’obiettivo di renderci utile con lo scopo di ricevere in cambio adeguato riconoscimento per il raggiungimento dei nostri scopi personali e familiari.
Il riconoscimento è da troppo tempo l’ottenimento di una quantità variabile di moneta, che da diversi secoli la fa da padrona in luogo di quell’antico strumento, assai efficace in passato, dal nome baratto.
L’utilizzo della moneta ha coinvolto, facendolo ancora oggi, altri partecipanti nel carosello dello scambio di beni e servizi, e ovviamente questi altri concorrenti assumono un ruolo non proprio indifferente nel rapporto intrattenuto tra le due parti. Chi gestisce la moneta sa di avere il vantaggio subdolo di manipolarne il valore, e quando pensiamo di avere ottenuto la giusta remunerazione in cambio del nostro bene o servizio reso, ci sbagliamo di grosso, perché in realtà paghiamo il costo dell’uso di uno strumento di pagamento di cui non abbiamo alcun controllo (per svalutazione, interessi e spese bancarie, costo di gestione della Zecca di Stato, implicazioni di carattere fiscale, etc.). Con il baratto tutto rimane in un ambito circoscritto ai due partecipanti all’accordo.
Non mi dilungo oltre, ma vi segnalo solo una piattaforma telematica con cui provare a realizzare lo scambio, e in particolare lo scambio dei servizi, nella maniera più proficua possibile, superando le difficoltà intrinseche dell’uso della moneta, per i motivi che lascio ricavare dopo ulteriore analisi personale di chi legge. La piattaforma la trovate cliccando l’indirizzo www.barattodeiservizi.it nel quale troverete altre informazioni in merito al suo utilizzo.
A voi adesso trarre il beneficio o l’infruttuosità di quanto vi ho esposto, pur comunque ringraziandovi per l’essere arrivati fin qui e l’aver avuto riguardo alla vostra pazienza.

Il Baratto dei Servizi.

Siracusa, 22-07-2012

(P.S. : Qualora lo riteniate utile, vi chiedo di far girare il mio invito)


venerdì 13 luglio 2012

Io cancello i partiti!

Ehi, tu! Proprio tu. Riesci a sentire la forza? E' quella che si fomenta con la tua rabbia, è quella che si alimenta con la visione delle ingiustizie che i nostri bravi rappresentanti politici sono avvezzi a confezionare, senza alcuna moderazione, impavidamente, a tu per tu con l'occhio sbigottito di noi comuni cittadini, che schiumiamo dalle viscere e sbuffiamo dalle orecchie. 
La forza è adeguata all'intensità con cui reagire alle vessazioni subite, è propedeutica ad una azione risoluta, quella di cancellare letteralmente tutta la classe politica, come si fa col gesto impetuoso di un doppio taglio netto su un foglio la cui semplice visione dà nausea al sistema nervoso.
(L'Italia è del Popolo)

mercoledì 9 maggio 2012

RUGGITO D'ORGOGLIO



Italiani,

sappiate di avere un intelletto
che imbastisce un ragionamento,

un'anima che si ciba di emozioni,

un cuore che distingue il bene dal male,

un istinto che rende padroni
del proprio destino.

L'Italia è del Popolo,
ed è tempo che il Popolo reclami la sua dote.

Floridia, 9 maggio 2011

domenica 6 maggio 2012

Luna di maggio


Luna di Maggio


Luna,

se alzo la testa ti scorgo 
mentre mostri il tuo misterioso profilo,

mi lasci immaginare l'affascinante segreto
che ergi davanti ai miei occhi,

grazie alla tua lontananza
mi lasci costruire il tuo fantastico mito
che ripago con mia piena riconoscenza,

e mi incanto ad osservare la tua rara bellezza
espressione della tua preziosa semplicità.

Floridia, 6 maggio 2012

giovedì 3 maggio 2012


IL VIAGGIO DELLA MENTE



Mongolfiera è la nostra Mente,

entrambe inclini a librarsi leggere come piume,

pronte ad affrontare un lungo viaggio,

tanto, per lasciarsi andare,

poco, per conquistare l'inesplorato,

niente bagaglio,

niente carburante,

solo vento e fantasia.

Floridia, 3 maggio 2012


martedì 24 aprile 2012

Attività sanitarie del Goveno Monti

Nelle prossime settimane il Governo Monti darà corso alla Fase 2 del risanamento economico della nazione. In migliaia di piazze di tutta la penisola saranno allestiti altrettanti gazebi dove medici autorizzati dal Ministero della Salute provvederanno a riscuotere l'ultima tranche del contributo ai partiti a mezzo prelievo del sangue, cui si dovranno sottoporre tutti i cittadini italiani.

giovedì 19 aprile 2012

IL GRANDE BLUFF


Rendiamoci conto che la Casta Politica ci prende per i fondelli. Da sempre.

La Costituzione Italiana ci da il potere di espressione di volontà col diritto di voto. Da questa espressione deriva una scelta di cui, chi ci governa, non può esimersi dal tenerne conto. 

Perché ci ostiniamo a sottovalutare questo strumento? Cosa avremmo da rimetterci se provassimo a farne buon uso, uno volta tanto? 

Crediamo che scendere in piazza a manifestare possa essere convincente per i nostri interlocutori, crediamo che incatenarci davanti al cancello di qualche palazzo istituzionale possa commuovere la sensibilità dell'opinione politica, crediamo che darci alle fiamme possa punire i responsabili di chi ci ha relegati nell'impotenza. Ma invece perché non apriamo gli occhi e constatiamo che azioni, come quelle appena elencate, come lo sciopero di piazza o le esternazioni dei Forconi, fanno solamente il gioco dei politici che si trincerano nelle rassicurazioni del loro semplice prendere atto di un malcontento di massa, senza che ne discenda una conseguente azione adeguata? Perché sappiamo, oramai, che le promesse non sono che promesse e tali rimangono, e il gioco del rimpallo delle responsabilità è troppo vecchio per risultare credibile.

Oggi il livello di sopportazione ha raggiunto valori insostenibili, e malgrado l'evidente grido che si leva dal popolo, si legifera a pieno favore dei partiti e controcorrente alla volontà degli elettori, come se nulla fosse, come se non esistesse la democrazia ma una tirannia dalle nefaste condotte perpetrate da quei pochi fortunati che hanno preso possesso del potere e che nessuna etica riesce a farli rinsavire. La speranza, quella di una decenza che possa prevalere sul tornaconto personale, si è sbriciolata anche davanti all'incontenibile ingordigia dei nostri rappresentanti parlamentari. Sembra quasi che l'arraffa-arraffa spudorato degli ultimi mesi assomigli all'atto concitato di chi si riempie le tasche in previsione delle vacche magre, un attimo prima che il povero cittadino si illumini per una facile individuazione del grande bluff della politica.

Il problema di individuare un efficace antidoto alla manipolazione delle nostre volontà democratiche è presto risolto, semplicemente realizzando il coordinamento delle intenzioni di condotta di tante persone in un unica azione, coincidente nei modi e nei tempi

Sembra l'uovo di Colombo, ma in realtà non traspare facilmente agli occhi di tutti, forse perché non si nutre fiducia negli altri, perché le nostre azioni appaiono come atti solitari, quindi inconsistenti, di fronte all'opera concreta della massa, tanto da partorire quell'intramontabile luogo comune "Armiamoci e fate la guerra".

Allo stato attuale ci rimangono solo due carte da giocare. La prima è la rivoluzione, migliore espressione dell'azione dei Forconi, risultata quest'ultima una semplice rappresentazione di un simbolo del passato non certo in grado di cagionare alcuna pressione politica, se non al sistema nervoso del cittadino. E' una carta da giocare con lo stato di disperazione acquisito, a cui non siamo ancora approdati, status che è prossimo da addivenire.

La seconda carta è l'espressione di un voto, alle prossime elezioni politiche, in una forma così eclatante che non può rimanere sottaciuta, né trascurata, anche dalla stessa casta in carica, un imprinting devastante, contro ogni regola storica. Potrebbe essere il non-voto, oppure il voto a partiti di infima rilevanza, ma attuato con una sincronizzazione di massa mai vista e mai paventata prima d'ora.

C'è ancora tempo, per riflettere, per organizzare, per agire.

(L'Italia è del Popolo)

giovedì 12 aprile 2012

MAL D'ANIMO

Mal d'animo




Cosa ci induce a noi umani 
a guardare gli altri con indifferenza,


a non lasciarci permeare dalle voci 
di dolore degli insofferenti,

a tenerci in disparte se qualcuno ci chiama,

a girare le spalle se la verità ci disturba,

a ripudiare l'oggettivamente giusto
che può privarci di qualcosa ?

La ragione non vince le nostre azioni,

rimane imprigionata nella sua corteccia,

incontaminata nella sua purezza,

vana nel suo proposito.


Floridia, 11/04/2012

mercoledì 28 marzo 2012

Introspezione notturna


Il rumore del silenzio irrompe nella mente come luce in uno squarcio dell'intimo per essere profondamente interpretato.

martedì 27 marzo 2012

A PROPOSITO DI... Governo tecnico


Bersani, Alfano e Casini... complici occulti di Monti. E' il caso di tenerne conto alle prossime elezioni politiche.

venerdì 23 marzo 2012

A PROPOSITO DI...Grecia e default italiano



Chi è disposto a garantire che quel che sta succedendo in Grecia non potrà mai accadere anche in Italia, magari tra 10 o 15 anni? Forse siamo ancora in tempo a prevenire quello che i greci stanno vivendo oggi, senza averne avuto reale percezione negli anni passati. 

martedì 21 febbraio 2012

La "Borsa"... di pochi.

La Borsa è uno strumento ad uso e consumo esclusivo di chi ne detta le regole... e a discapito di coloro verso i quali è indirizzata l'occulta manipolazione, una manipolazione di massa, con le caratteristiche della spavalderia che si è soliti usare quando vengono scippate le scarpe dai piedi.

martedì 14 febbraio 2012

C’è nell'aria qualcosa che solo il cuore avvinto riesce a comprendere...



CUORE AVVINTO

Dedicato a tutti quelli non stanchi di provare un sentimento forte e incondizionato.

Dedicato a tutti coloro che non si sono assuefatti nel trovarsi accanto l'immagine della propria icona, ispiratrice di trepidazioni che struggono il cuore e saturano l'anima.

Dedicato a quelli che rimangono orgogliosi nel mostrarsi innamorati, quando c’è chi si ostina ancora a ripetere l'inglorioso “mi basto da solo”.

Dedicato a chi ha fatto della sofferenza d'amore un’espressione di vita, per quel bolo di adrenalina che indiscutibilmente rende vivi e reattivi.

Dedicato a quelli che rivolgono le proprie attenzioni a chi gli sta accanto, senza necessariamente dover presentare il conto.

Dedicato a chi ha un motivo in più per vivere, e uno in meno per rinunciare all’occasione di ossequiare ogni singolo minuto di questa breve esistenza.

Dedicato a lei.

”C’è nell'aria qualcosa che solo il cuore avvinto riesce a comprendere...”

Floridia, 14 febbraio 2012