lunedì 31 agosto 2009

E la chiamano estate

 

 

 

Che Estate, questa che volge al termine. E' diversa dalle precedenti. Me ne accorgo perchè riscopro molto più tempo da dedicare alle mie riflessioni. Proprio queste ultime, mi portano a constatare quanto di fortemente emotivo ha caratterizzato il mio trascorrere di questi ultimi mesi. Nel mio breve resoconto, annovero esperienze di vita che valgono più di una vacanza caraibica. E' vero, il dolce far niente in un posto al sole può anche ritemprare le cellule cerebrali, ma è poco, paragonato alle profonde convinzioni cui si giunge facendo ispezione dentro la propria mente. E a questa determinazione si arriva con semplici esperienze di vita, supportate da una predisposizione a stare con le persone, accettandole così come son fatte, magari provando solo un poco a cambiarle, ma permettendo loro di mantenere la dignità delle loro scelte. E' una conclusione a cui arrivo in modo automatico, spontaneo, senza le forzature che più delle volte, in questo mondo, derivano da concetti come l'etica, o il senso del dovere, o il decalogo del buon cristiano. Io sostengo da sempre la maturità di riuscire a guardare gli altri come se fossimo noi stessi, decentrando il fulcro dell'esistenza umana dalla sfera dell'io a quella, ben più ampia, del resto del mondo.

La mia estate è più ricca di quella che testimonia agli occhi degli altri (inconsapevoli). Beneficia degli spunti prodotti anche da una primavera che ricordo piacevolmente per le escursioni e le passeggiate lungo percorsi campestri, dove la natura è rimasta incontaminata dagli agenti della pseudo-civiltà. Ricordo l'evento PARADA (I ragazzi di Bucarest) a Ragusa, che ha ravvivato la mia coscienza sul fatto che nel mondo c'è estremo bisogno di aiuto e assistenza. Ricordo le serate con gli amici, quelli così detti (solo per opportunità amichevole), e quelli che fanno onore al concetto di vera amicizia. Ma più di tutto ricordo (e rimane) l'esperienza che ha fulminato questo mio scorcio di vita, ossia l'aver conosciuto N, la donna su cui ho riposto inizialmente le mie attenzioni emotive. Un'immagine eterea che non si è mai macchiata di certe fantasie materiali, come si è soliti fare quando un uomo pensa ad una donna. Un profondo vissuto che ha avuto il suo culmine con il dono della mia prima poesia e che non ha avuto evoluzioni successive.

Infine c'è la spina nel fianco del momento. La mia attuale condizione di vita, fatta di presenze e attese. Un risvolto di vita che ha i sapori amari, ancorchè naturali, di cui sono partecipi coloro che mi stanno vicino.

E' proprio un periodo intenso e denso di storie ed emozioni, che spiccano nella mia mente come particolari a colori in una foto in bianco e nero. L'ultimo, in ordine di tempo, è la nascita di Federica, che servirà per alcuni (forse) a riconoscere il vero senso della vita.

venerdì 28 agosto 2009

Dedicata ad una New Entry

 


 

 

La Buona Novella






Sin da quando ci sei stata, lo hai fatto collocandoti


al centro dei nostri pensieri.


Eri ancora piccina, molto di più di adesso.


Eri di fatto invisibile, ma nel contempo spaziavi largamente


nelle menti di mamma e papà.


Cosicché, mentre facevi il tuo gioco,


inconsapevolmente hai lasciato crescere in loro


nuove dimensioni di vita,


hai fatto sì che potessero fantasticare il loro futuro,


e li hai indirizzati verso il vero senso della vita.


Tu, piccola com'eri, hai avuto questo potere,


un potere che spesso non ce l'ha nemmeno


un accademico discorso persuasivo.


Oggi loro ti ringraziano perché sei venuta al mondo,


e da adesso in poi lo farai anche tu,


ricambiando, con vocine e sorrisi, il bene ricevuto.


Non sarà una passeggiata, nessuno se l'aspetta.


Di certo potrai contare su un'infinità di attenzioni


che ti verranno elargite col cuore da parte di chi ti starà attorno.


Ed è per tutto questo che mi sento di dirti...


” Ben arrivata, Federica”.




Lucio


Siracusa, 26 agosto 2009


 


(Poesia n.2)


 


VERSIONE STAMPABILE:  http://www.lucioweb.it/ARCHIVIO/POESIE/labuonanovella.pdf


 


 

La Presenza

 


 

Cos'è la "Presenza" ?

 

Nel corso della mia vita ha assunto significati diversi. Mi ricordo reminiscenze scolastiche, quando dire "Presente !" richiamava automaticamente i concetti di compostezza e conformità. Erano tempi in cui si viveva di regole precise e rigorose, tali da rendere ardua la possibilità di aggirarle, e quando si riusciva nell'intento, si trattava di trasgressione.

 

In seguito, quando ho iniziato la mia attività lavorativa (24 anni or sono), questa parola ha voluto rappresentarmi correttezza e regolarità. La Presenza, nel lavoro, è sempre stato il mio vanto, propiziato dal mio spiccato senso del dovere. Le mie assenze nel lavoro, in un anno, non sono mai state più delle dita di una mano.

 

A questi significati, presto ne ho aggiunto un'altro, ossia attenzioni per le persone a me care, come la famiglia e gli amici. Chi ha imparato a conoscermi sa quante parole ho speso per incorniciare questi due doni di vita, senza i quali non è possibile emozionarsi.

 

Ma oggi è cambiato qualcosa. Altri significati si aggiungono ai precedenti.

Presenza, adesso, significa anche posto a sedere, silenzi di riflessioni, sguardi ispettivi, frasi rassicuranti, bracce prodighe, paura del peggio che verrà.

Sì, perchè Presenza è anche l'attesa di ciò che andrà affrontato, con l'abnegazione di chi, per mesi, contunua a ripetersi "Sono pronto !", ma che al momento culminante rischia di farla diventare una semplice frase interrogativa, vanificando le preventive opere di autoconvincimento, se pur giustificate dalle leggi della natura.

venerdì 21 agosto 2009

Musica e parole, armonia di vita

 



Ce l’ho nel sangue. Scorre in tutto il corpo. E’ la mia droga quotidiana. Da sempre. Ne faccio spudoratamente overdose, ma per fortuna non ne sono ancora assuefatto.


E’ la Musica, accompagnata dalle parole. E' il suono armonico, ma anche il ritmo, crudo e preciso. E’ la mia compagnia nei momenti che non condivido con nessuno. E' la mia fonte emozionale. E’ ciò che per gli altri è l'equivalente della visione di un buon film, o di un evento sportivo. E’ salpare per una nuova meta rimanendo esterefatti durante tutto il viaggio. E’ incantarsi nel riscoprire emozioni che si son perse strada facendo. E' sentirsi protagonista in un mondo virtuale, fortunatamente riproducibile anche nel mondo terreno.


La musica mi ha sempre accompagnato durante tutta la mia vita. Ascoltandola, non posso fare a meno di cantarci sopra, anche a squarciagola. E ci metto pure passione, e ricerca della perfezione. Si spiega facilmente che da piccolo sognavo di diventare un calciatore o un cantante. Vorrei avere imparato a suonare bene la chitarra per dare libero sfogo a questa mia passione. Mi piacerebbe farlo con accanto i miei migliori amici. Ma non dispero. Segretamente inseguo la possibilità di dedicarmi (da grande !) alle mie passioni che fino ad oggi non sono riuscito a coltivare, ossia la chitarra, oltre alla pittura, la lettura, la fotografia,...

domenica 16 agosto 2009

Ritratto

 

 

 

L'immagine triste di un posto a sedere accanto ad un letto.

Il silenzio di un'attesa dal sapore amaro.

Lo scorrere nella mente di un'infinità di ricordi e di storie che non potranno mai più riprodursi.

L'impotenza davanti a ciò a cui non è possibile porre rimedio.

Adesso é il mio turno.

sabato 8 agosto 2009

Fotografie


 





... e tornerà l'indifferenza a farmi compagnia...


... ognuno ha il diritto di dire, ognuno quello di non ascoltare …


... scusa se non ti accompagno, ognuno prende la strada che può....


... mi sorprendo sempre quando troverò ogni parvenza di tracce tue e del tuo nome...


... e cerco tra tutta la gente almeno un tuo dettaglio...


... cosa ci sia dietro a un segreto, cosa davanti lo vedo, e il viso triste sopra ogni dubbio non lo nascondo, e se lo faccio sbaglio.


Solo fotografie della tua assenza.(Tiziano Ferro)


 


  



lunedì 3 agosto 2009

Il Destino

 



È mai capitato nella vita di dire o sentir dire: "... tutta colpa del destino ! ", oppure: "È stato il destino che ... " ? La risposta è: "Un'infinità di volte". Io da anni ho perso l'abitudine di dire simili frasi, ma non di sentirle dire dagli altri. E quando succede, regolarmente, sorrido, fra me e me. Sembra quasi una recrudescenza medioevale sentir parlare di un fatto, curioso o poco piacevole, come se si trattasse di qualcosa di inevitabile, già preventivato e trascritto dal destino.  Eh sì, il destino, qualcosa a cui l'uomo non può sfuggire, perché, secondo barbare credenze, direi, qualcuno o qualcosa ha già deciso il percorso di vita, poiché l'uomo non ha la capacità di rendere incisiva e decisiva la forza della sua volontà ! La cosa ancora più sbalorditiva, è che c'è gente in grado di sostenere la tesi che il destino vale anche per i piccoli gesti quotidiani, come alzarsi la mattina dal letto: "Il destino sapeva già quale piede avresti appoggiato per primo !" .


Ma cos'è questo destino ? Un librone su cui è scritto (da quando e da chi ?) tutto il nostro percorso di vita, dalla nascita alla morte, attimo per attimo ?

Se di questo tenore, dell'altrui opinione sulla questione dico grazie, e che se la tengano stretta, perché io ne ho un'altra, di opinione.

A loro dispetto, sostengo apertamente che l'uomo possiede il libero arbitrio di scegliere il proprio futuro, un futuro che è il frutto dell'incontro-scontro di tante menti, tutte pensanti autonomamente. In base ad una pura casualità, si accavallano eventi uno dietro l'altro, non prevedibili in nessun modo, e rimane pertanto pacifico che, di tanto in tanto, possa succedere ciò che molti, impropriamente, definiscono voluto dal destino. Cosa c'è di strano in tutto questo ? È mai possibile che di norma tutto debba andare secondo schemi noiosi e ripetitivi ? Gli studiosi di statistica sanno che qualsiasi evento ha la sua probabilità di verificarsi, anche se di misura infinitesimale. Allora, in un mondo così vasto, fatto di tante persone e cose, mescolate fra di loro in un tempo infinito, ciò che sul momento sembra impossibile, presto o tardi diventa realtà.

Già, perché sorprenderci se chi ha perso le speranze di vivere una bella storia d'amore o di profonda amicizia si ritrova un giorno ed esserne protagonista, e non semplice spettatore ? La vita, non scritta dal destino, è pronta, con assoluta casualità, a donarci sia le cose scontate che quelle incredibili.