mercoledì 17 settembre 2014

LA NOTTE

Le ore notturni sono le migliori. Tutto è a favore. Il silenzio, l'isolamento, la quiete. Niente distrazioni, né frastuoni inutili. Solo l'io e le domande a sé stessi, fatte con pacatezza, messe in sequenza ordinata, che attendono una risposta senza fretta, senza l'arrogante pressione di chi ci interloquisce. I muscoli rilassati, i nervi distesi. La mente, l'unica ad adoperarsi, con la sua magica espressione evolutiva, con la sua capacità di riprodurre fatti ed immagini, che, come in un film mai visto, non vogliono anticipare il finale, le conclusioni cui spesso si arriva solo dopo una prolungata riflessione. La notte andrebbe vissuta, non solo per sprofondare nel letto e spegnere la mente, ma anche per scoprire i nostri desideri, per individuare i nostri ruoli, per definire le nostre posizioni, per collocarci meglio all'interno del nostro spazio. E' un nostro dovere. E' il nostro scopo.

L'essenza di un sonno


Cerco l'indigeno percorso verso l'essenza di un sonno, ma mi accorgo che non è tra le mie corde. Mi crogiolo ancora, al contatto di una tastiera disanimata. Così pongo rifugio alla mia impari volontà, rispetto al quell'incontenibile essere vigile. Ne faccio virtù, e lascio che l'inesorabile trascorrere del tempo porga un rimedio.

(14/09/2014)

domenica 14 settembre 2014

GIUNSE L'ORA



Migro savio verso un morbido materasso. 
Inanello l'ennesimo giro di boa per il percorso notturno.
L'approdo al nuovo giorno non è lontano.

(13/09/2014)

RIFLESSI NOTTURNI DELL'ANIMO

Abbandono la postazione. La mistura di lavoro e ascolto musica è nel suo lento scemare. Come le mie energie, non più disposte a concedersi oltre tempo. Faccio fagotto e metto in saccoccia il cumulo delle interazioni del giorno appena trascorso. 
Ancora lucido. 
Ancora per poco.

(11/09/2014)